 coordinamento di progetti europei nell'ambito del Programma Gioventù Azione 2007-2013: > coordinamento di volontari europei in accoglienza e invio (SVE) > preparazione organizzazione e accompagnamento di gruppi all'estero in scambi interculturali > coordinamentodi progetti di democrazia partecipata  coordinamento di tirocini di formazione professionale in accoglienza (Leonardo da Vinci ed Erasmus)  organizzazione di workshop ed eventi internazionali

Monday, December 15, 2008

Diari

In occasione della serata interculturale “voi all’estero, loro in Italia” abbiamo presentato tre diari che potete scoprire on-line; in più abbiamo messo un link ad alcuni Blog per capire meglio qual è la sensazione di sentirsi stranieri durante lo SVE.
Speriamo che anche voi vogliate contribuire con i vostri commenti o testimonianze per condividere le vostre esperienze. Non esitate!


Il diario di Tania, russa in Italia

Ieri ho visto Lui. Un ragazzo come tanti gli altri qua – moro, occhiali della montatura marcata e colorata, maglietta più stretta della mia cuffia per la piscina, barba da 2 giorni e lo sguardo... lo sguardo giusto da bel ragazzo che in assoluto ha piena coscienza della sua bellezza. Però c`era qualcosa di diverso in lui, forse quel senso d`umorismo speciale – ironico con se stesso – cosa semplicissima, ma cosi insolita e rara. Letteralmente era il primo italiano che prendeva in giro se stesso. Non tanto, anche quello era abbastanza per capire che era speciale.

Qua scherzano degli altri, scherzano in un modo aperto, talvolta anche troppo aperto con franchezza e ferocia. Le scarpe rosse, cosi brutte, accento straniero cosi assurdo, maniera di mangiare cosi strana – tutto potrebbe diventare una causa per inventare un centinaio di scherzi. Non si sa mai, dove inizia la battuta. Avete mai pensato perche esistono due parole “battuto” e “battuta” con la stessa radice.

Gli scherzi non devono superare il limite che ha stabilito la società, la società dove regina è la moda e lo stile è re, tutto deve restare nella cornice della decenza. Al bar con l’espressione sul viso alla` David Bechem, mai risate troppo forte, mai stupidate, mai danza sulla strada. In Spagna ho visto gli scolari che attraversando la strada facevano finta di essere alla corrida, uno quello che era il leader e aveva la sciarpa rossa faceva il torero, gli altri lo picchiavano con le “corna”, dicevano le battute alla gente, ridevano. All’inizio non ho capito bene perche questa scena mi ha stupita cosi tanto. Dopo me ne sono accorta. Non vedo qualcosa del genere da quando sono arrivata a Mantova. In Italia gli scolari di solito si baciano – ci sono coppie che lo fanno con passione da “Basic instinct”, vi giuro che li invidio, gli altri più sfigati si stanno solamente corteggiando, si dividono in gruppetti, parlano, fanno i fighetti, tutti uguali - jeans stretti, giubbino nero corto, le scarpette sportive, e la sciarpa fino al naso - mi sembra di vedere sempre lo stesso gruppo. Qua la gente della scuola impara scrivere, leggere, fare l’amore, vestirsi e amarsi. A volte anche amare troppo forte, o no? I bambini fin da piccoli imparano che sono migliori, non sbagliano mai, sono loro che educano i genitori, quante volte ho sentito – cosa vuoi, tesoro, dove vuoi andare, cosa vorresti fare, dimmi tu, decidi tu. Qua tutti i bambini cantano meravigliosamente, dipingono meglio di Da Vinci, tutti i loro salmoni sono opere d’arte, tutte le maschere sono meglio di quelle del carnevale. Noi in Russia ancora dobbiamo imparare questa cosa, mi ricordo che la mia insegnante d’arte mi dava brutti voti, io piangevo e da quel momento ho deciso che non sono adatta a disegnare, adesso Lisa cerca di farmi capire che non è vero, sarà dura convincermi, direi impossibile.

Da noi meta della gente soffre del complesso di inferiorità. Non e’ possibile immaginare che qualcuno possa essere meglio di te, se tu sei un italiano. In Italia tutte le cose sono migliori, il cibo, il vino, la natura, i monumenti, la storia, la capitale, le scarpe, gli uomini (ovvio!). Dopo tutti quelle conversazioni mi dicono che “noi in Italia non siamo patriottici”, sinceramente non ci credo. Anzi gli uomini e i formaggi sono più gustosi che in Francia, le montagne sono più belle che in Austria, i monumenti e la storia sono più interessanti che a Parigi o a Londra, non facciamo paragoni neanche con i paesi scandinavi e la Germania – il cibo, il clima, il mare – impareggiabile. Solo la Spagna è diversa, con loro la battaglia non esisterebbe, credo che se gli spagnoli decidono di conquistare l’Italia, gli italiani perderebbero questa battaglia senza un combattimento. Qua tutti vanno pazzi per la Spagna. Mi chiedo perche? Continuo a chiedermelo… L’unici con chi vale la pena gareggiare e confrontarsi sono gli spagnoli, per il cibo, per il sole, per la tradizione, per la festa in continuazione. Ma gli italiani si tirano indietro senza neanche provare a vincere. L’unica cosa con cui non saranno mai d’accordo è la potenza magica degli uomini spagnoli. Però su questo bisognerebbe sentire il parere delle donne. Gli uomini italiani sentono la concorrenza e non capiscono perche! Gli spagnoli sono più sporchi. Non è che non si lavano, ma non danno cosi tanta attenzione alla loro apparenza, sono più rilassati, più tranquilli, non impazziscono senza phon nel campeggio, non comprano cento confezioni di bagno schiuma, shampoo, crema, creme, mezza confezione di profumo sulla testa prima di uscire. Calmatevi ragazzi, le cose migliori sono dentro. Piacciono pure a me gli uomini curati, ma fino a certo punto quando questa cura non diventa pazzia, lo scopo della vita – essere curato, avere mangiato e avere trovato una bella figa.

Comunque tutto questo è soggettivo, dopo potete farmi i bei discorsi iniziando “Non è vero che...”. O meglio “è vero che…, ma io non sono cosi…”. L’Italia è grande, anche se nei confronti della Russia questa cosa non convince molto. La gente è diversa. Io dopo tutte quelle dinamiche, quei seminari sarei la prima a combattere gli stereotipi, però la società non li creerebbe se non fossero una mezza verità almeno per quella parte di Italia dove vivo adesso.
In questo testo parlo principalmente degli uomini, perche con le donne non direi di aver conversato tanto, esistono quelle poche con chi sono riuscita a trovare un bel rapporto e le ringrazio per quello. In Italia le donne hanno la vita dura e tesa, il loro cervello e la loro attenzione devono restare accese 24 ore al giorno, altrimenti rischiano di perdere il loro marito, il loro ragazzo, l’uomo della loro vita. Povere ragazze devono corteggiare ogni giorno, ogni secondo, attirare l’attenzione ogni momento, altrimenti - perdono. E se perdono la partita devono essere forti e non fare vedere come e dove fa male, mi sembra che loro sono cosi abituate a instabilità e tradimento che non ci fanno più caso. Le relazioni sono libere, la gente è libera, uno può avere diversi relazioni con 3 donne diverse contemporaneamente. Mi chiedo come mai? Continuo a chiedermi… Il gioco infinito, uno corre, l’atro scappa. Come fare a capire che hai incontrato la persona giusta se hai la paura continua che prima o poi lo sorprendi con un’altra? Si dice che l’uomo italiano nel momento in cui bacia una donna già sta pianificando in quale modo può tradirla, o no? “L’uomo italiano è troppo pericoloso per il piccolo cuore di una donna europea”. A un certo punto si capisce perche la gente ha paura di esprimere i suoi sentimenti. I complimenti si fanno solo quando hanno l’intenzione di portarti a letto. A certo punto hai gli occhi profondi come il mare, sei cosi bella da perdere la testa, il tuo profumo lo fa morire. È difficile fare un complimento, è come fare vedere i tuoi pensieri, mostrare la tua debolezza, fare capire alla gente che c’è qualcosa che ti piace oltre te stesso, qualcuno può approfittare di questa cosa per i suoi scopi. Come durante la guerra le spie nascondono le loro mogli, i loro bambini, fanno finta di rompere le relazioni, cosi i nemici non sapranno manipolare e ricattare. I capi mafiosi devono essere sempre pronti a dire addio a loro amici, parenti, figli, amanti.

Mi manca l’Italia, mi mancano le casette piccole, mi manca il sole, mi mancano i bar affollati con tutta questa roba da mangiare, mi manca il Crodino, mi manca questo viaggio infinito in macchina per tutta l’Italia, le montagne. Mi manca il mare, mamma mia quanto mi manca il mare. Mi manca Trenitalia, le macchinette per stampare i biglietti e i controllori che sembrano appena scesi dalla sfilata, mi manca la granita al melone e mi manca il melone, questo sapore che mi viene saliva appena ci penso. Mi manca tutto quel movimento di sera, mi mancano i film italiani, mi manca la lingua, è come una canzone d’amore, con la passione e sentimenti, mi mancano i due baci di saluto, mi mancate voi, mi mancherete…

benvenuta!

Da qualche mese, sono arrivati a Mantova, per ricevere il testimone, tre nuovi o meglio tre nuove volontarie.

Emilia
Faccio il progetto di 12 mesi presso l’associazione Filofestival a Mantova. Abbiamo già cominciato a lavorare sull'edizione 2009 del Festivaletteratura. Io sto aiutando a preparare gli inviti per gli autori stranieri. Il progetto mi piace moltissimo, lavorare con i libri, autori e editori. E' anche un'esperienza molto utile per me che mi permette di imparare tanto nell'ambito dell'organizzazione degli eventi culturali.


Fanny
Sono qui ormai già da un mese per sostenere le attività internazionali di Alce Nero. Vengo da un posto piovoso e caloroso che chiamano nord della Francia! Non vedo l’ora di imparare bene l’italiano per comprendere meglio la cultura italiana e la gente che mi circonda qua.
Atterrata a Milano, in un giorno di pioggia, il mio sogno di sole crolla. Ma il fatto di arrivare in inverno non cambia nulla alla bellezza di Mantova. Fin dal primo giorno mi hanno detto : dimenticati le feste che ti aspetti. Non c’è granché da fare a Mantova, ma io, che sono qui da più di un mese, non mi sono annoiata mai un attimo. All’Alce Nero, i miei progetti si susseguono uno dopo l’altro, da Segni d’infanzia all’organizzazione di una serata interculturale passando per Rintracciarti. Il tempo corre già molto velocemente, spero che i miei nove mesi qui non passeranno così in fretta.
Vard
Mi chiamo Varduhi e vengo dalla lontana Armenia. Faccio lo SVE a Castiglione delle Stiviere con la cooperativa Mosaico. Lì seguo le attività educative con i bambini piccoli dello spazio giochi e con quelli più grandi di Mondolandia. Prima vivevo insieme a Ola, che però adesso ha finito il suo SVE, così sono rimasta da sola. Aspetto con ansia che approvino il prossimo progetto per accogliere altre due volontarie come me!


Friday, December 12, 2008

Segni d'Infanzia e Rintraccarti

Negli ultimi due mesi, i nostri volontari hanno anche participato a due importanti eventi culturali a Mantova come Segni d’infanzia (http://www.segnidinfanzia.org/)










Thursday, December 11, 2008

Arrivederci a tutti


Ma... dove sono?! Quelli che ci hanno accolto, che ci hanno trasmesso tutto quello che avevano imparato? Dopo nove mesi per loro e un mese per me, i miei appoggi se ne sono appena volati a Sopot, Blackpool, Lipetsk... Adesso bisognerà sbrogliarsela senza di loro, imparare a svegliarsi senza di loro, a cucinare senza di loro, a imparare l’italiano senza di loro. Però ci sono stati, per insegnarci a non entrare in quel negozio troppo caro, farci apprezzare la musica russa, fare festa, trovare il caffè migliore...
Per finire in bellezza abbiamo organizzato una serata sul tema “gli italiani all’estero e noi in italia”. Ecco qualche immagine di questa nostra ultima festa insieme, ideata da Tania: c'è chi è ancora all’inizio della scoperta e chi si sente ormai come a casa...

Per fare emergere le idee di ciascuno, per tutto l’Arci Tom abbiamo sparso dei giochi dinamici durante l’aperitivo internazionale, un melange di moussaka, paella e foie gras...
Scegli la foto che secondo te rappresenta meglio l’espressione di uno straniero in Italia.











Gli italiani visti dagli stranieri
Gli italiani all’estero


Dove ti senti più straniero?

Lascia un messaggio per il tuo prossimo viaggio...


Abbiamo cercato anche di spiegare un po’ come ci si sente da stranier@, le sensazioni che si provano prima all’arrivo, e poi lasciando un luogo che ormai ci appartiene: ed ecco la scoperta di Tania in Italia, i sentimenti provati da Lisa, o l’esperienza SVE di Francesco in Russia.




Altre foto della festa...